Alpinestar perde la battaglia legale per il brevetto Airbag Dainese
ROMA – La battaglia giudiziaria fra il marchio Dainese e la Alpinestars, riguardo la violazione di una porzione del brevetto europeo relativamente alla produzione del Gilet Tech-Air, una sorta di airbag per uso motociclistico che in caso di caduta protegge la schiena del motociclista da eventuali impatti violenti, giunge ad un punto fermo.
Dopo la sentenza della Corte di Monaco di primo grado dell’agosto 2017, anche la Corte d’Appello di Monaco ha confermato con sentenza emessa il 7 febbraio 2019 che i Gilet airbag Tech-Air™ Street (per uso stradale) e Racing (sia per uso pista che stradale), prodotti e commercializzati da Alpinestars, violano la porzione tedesca del brevetto Europeo Dainese EP 2412257B1.
Questa sentenza viene emessa dopo che la Corte Federale Brevettuale tedesca aveva precedentemente confermato la validità di tale brevetto Dainese in un separato giudizio di validità; decisione che Alpinestars ha impugnato. La sentenza della Corte d’Appello sulla contraffazione dei Gilet Tech-Air™ Street e Racing è impugnabile solo di fronte alla Corte Suprema Federale.
La Corte d’Appello, ha dunque intimato all’azienda italiana, fondata ad Asolo nel 1963 da Sante Mazzarolo, di interrompere la commercializzazione dei Gilet airbag Tech-Air™ Street e Racing in Germania, oltre al ritiro e al risarcimento di ogni gilet venduto dal 2015.
Il contenzioso fra le due aziende specializzate nella produzione di accessori per uso motociclistico, sarebbe cominciato con una lettera di diffida che la Alpinestars avrebbe inviato alla Dainese, relativamente all’utilizzo della tecnologia D-Air nell’ambito della loro produzione. Di rimando la stessa Casa, fondata a Molvena da Lino Dainese, avrebbe risposto con una denuncia per violazione del brevetto su un algoritimo capace di attivare in un tempo di appena 25 millesimi di secondo il Tech Airbag System, il dispositivo capace di gonfiare un pallone protettivo che viene “armato” semplicemente con la chiusura della giacca.
Dallo scorso anno, il dispositivo è obbligatorio per tutte le competizioni del Motomondiale, anche se molti piloti come Valentino Rossi, già utilizzavano e testavano l’efficacia dell’air-bag da anni. Una protezione senza dubbio efficace per i motociclisti, soprattutto per la zona che interessa le spalle e le clavicole che, in caso di forte impatto con l’asfalto, riescono ad ammortizzare la caduta e quindi a ridurre drasticamente il rischio di pericolose fratture.
mas.man.
9/2/2019
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