Kevin Zannoni, uno di noi. Da domani si guarda avanti

giu 02, 2019 No Comments by Massimo Manfregola

ROMA – Il viso è scavato come quello degli antichi lottatori greci. È un combattente puro, e risce a condizionare gli eventi senza subirli. Quando abbassa la visiera del casco, e dalla pit-lane comincia a mordere l’asfalto con ritmo sempre più incalzante, il suo sguardo riesce ad intercettare ogni segnale già ben oltre ogni curva da percorrere.

Una visione d’insieme che può essere paragonata ad una sorta di sesto senso. Come un radar capace di scannerizzare in tempo reale ogni porzione di spazio a disposizione ad una manciata di metri dal cupolino della sua moto. Fiuta l’aria come un segugio in cerca della sua preda. Kevin Zannoni è un pilota tattico, fulmineo e veloce. E non è forse un caso se il suo fantastico fan club, disposto a seguirlo in ogni gara, ha deciso di intitolarsi «I Rapaci». Il campione italiano in carica di Moto3 è un predestinato, un semidio del mondo delle due ruote.

Ha le idee molto chiare il pilota di Cesena, 19 primavere il prossimo settembre. Ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alle corse: «un giorno ci ha spiegato che non aveva più intenzione di proseguire con gli studi – ricorda Greta, la mamma di Kevin – e che si sarebbe dedicato anima e corpo alle corse in moto». Qualcuno direbbe «è uno di noi». Quasi a voler esorcizzare il teorema che per partecipare e soprattutto per vincere negli sport a motore, bisogna avere una famiglia con un portafogli a soffietto. Insomma, un conto in banca sostanzioso da destinare al cospicuo budget richiesto da un’attività in cui è indispensabile poter spendere tanti soldi. Troppi, per ragazzi che spessissimo non hanno nemmeno la patente di guida.

Partecipare come wild card alla gara della Moto3 nel GP d’Italia del Mugello è un sogno. Un’occasione ghiotta per mettersi in mostra. Kevin Zannoni e la sua squadra, il team RGR TM Racing Factory di Davide Giugliano, per il 2019 hanno pianificato un programma sportivo serratissimo, fra il Civ, il nostro Tricolore e il Cev spagnolo, il Campionato europeo della Dorna, considerato un “minimodiale” della categoria.

L’occasione mondiale del Mugello è una vetrina assoluta per ritagliarsi un posto in paradiso. Un passo da gigante il passaggio a piè pari nel mini Circus della Moto3 dove grandi Case e piloti di prim’ordine sono sempre con la manetta del gas aperta. Motori al massimo della loro evoluzione e gomme “fresche” da ultimo stampo, capaci di prestazioni ben diverse rispetto a quelle della fornitura dei campionati minori. Un cocktail infernale dove a rimanere a galla sono sempre e solo i migliori.

Al Mugello la vittoria personale di Kevin Zannoni è arrivata il venerdì della gara, nella seconda sessione di prove libere, quando è riuscito a mettere a segno il secondo miglior tempo della giornata (1’57″506). Il più rapido degli italiani, superba prestazione, se consideriamo che il poleman e vincitore della corsa, Tony Arbolino – l’11° pilota diverso salito sul gradino più alto del podio nelle ultime 11 gare – sempre velocissimo, è partito dalla griglia con il tempo 1’56″407; dopo aver demolito il vecchio record del circuito (1’56″628) siglato lo scorso anno da Fabio Di Giannantonio. Una prestazione che non può passare inosservata vista la sua apparizione eccezionale, in un Mondiale dove le strategie si discutono anche a tavolino con un gioco di scie che permettono i favori del cronometro.

Poi la gara, la partenza dalla 25esima posizione e il ritiro alla 13esima tornata. Un ghigno di sofferenza e di disappunto. Ma le corse sono queste e nel Mondiale se parti indietro non è facile pensare di recuparere quando devi fare attenzione agli avversari che cercano di staccarti la vernice dalla moto. I miracoli non sono contemplati. Da domani si guarda avanti.

Davide Giugliano, team manager del e Kevin Zannoni

Davide Giugliano, team manager della RGR TM Racing Factory e Kevin Zannoni

Ma il mondo delle due ruote si è accorto di lui, i riflettori e i microfoni di Sky Sport si sono mostrati interessati alla performance di un pilota che non ha santi in paradiso, se non una gran voglia di mostrare a tutti il suo innato talento.

Massimo Manfregola – giornalista

2/6/2019

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