Kart Storico Abruzzo nel segno di Balen
CAPPELLE SUL TAVO – Quando ero poco più di un ragazzino, ancora sbarbatello, sognavo la Formula Uno. Proprio il go-kart ha rappresentato per molti decenni un mondo e uno stile di vita che ha contribuito a formare il mio carattere e la mia personalità. Erano gli anni Ottanta dello scorso millennio e la Formula Uno di allora era molto più vicina a quei fantastici trespoli a motore di quanto lo possano essere adesso le categorie a ruote scoperte che vivono nell’orbita del grande Circus.
Erano i tempi del grande Ayrton Senna Da Silva, quando ancora sconosciuto al grande pubblico, approdò a Milano, alla factory della Dap dei fratelli Parrila per partecipare al mondiale della 135 in un momento in cui il karting nazionale sfornava campioni ai massimi livelli.
Era quella l’evoluzione nostrana del kart e dei suoi illustri pionieri; uomini semplici ma di grande ingegno e capacità. Parliamo di personaggi come Cesare Bossaglia, ingegnere di Pavia e papà dei motori a 2Tempi; Bruno Grana, quello che sarebbe diventato il patron della Iame e il costruttore del motore Komet nella società GBC assieme agli ingegneri Cesare Bossaglia e Vito Consiglio. Lo stesso Giovanni Parrilla, il fondatore della Moto Parilla, e padre di Angelo e Achille Parrilla, pietre miliari del karting moderno, che hanno saputo cogliere lo spirito dei tempi in cui tutto era possibile anche senza grandi capitali.
Era l’epoca in cui era di gran lunga più facile cavalcare i sogni e realizzarli e la quotidianità era scandita da cose semplici e da personaggi dal grande carisma, come nei ruspanti racconti di Giovannino Guareschi.
In un mondo al contraio, dove persino gli equilibri più stabili sembrano tracciare un solco fra realtà e fantascienza, la passione, per un mondo che adesso ha una sua stabile connotazione nella storia, si riappropria di una identità attuale con lo sgaurdo al presente e il cuore rivolto al passato.
«Le gesta del passato, che hanno visto protagonisti anche i nostri padri in questo mondo fantastico del karting, offrono un senso ben definito ai nostri sforzi, al fine di rinnovare l’appuntamento annuale con con la Historic Kart Abruzzo sulla Pista dell’Adriatico di Cappelle sul Tavo». Ad introdurci direttamente nel merito della manifestazione abruzzese è Filippo Evangelista, il factotum di uno dei raduni nazionali di kart storici fra i più riconosciuti del centro-sud Italia.
Assieme alla collaborazione dei fratelli Ezio e Carlo Crescia, i gestori storici dell’impianto incastonato come un francobollo fra le dolci colline dell’entroterra di Montesilvano, a pochi chilometri dalla riviera adriatica, l’eclettico Filippo Evangelista, di professione insegnante presso un Istituto tecnico di Pescara, al tempo stesso pilota, meccanico e restauratore sopraffino dei piccoli bolidi che hanno fatto la storia degli anni Settanta e Ottanta dello scorso millennio, è un fiume in piena, e ci spiega dettagliatamente.
«Assieme ai fratelli Crescia nel 2019 decidemmo di tuffarci a capofitto in questa avventura, per organizzare il primo raduno di kart storici e il primo “Balen Day” a Cappelle sul Tavo; impianto che nei gloriosi anni Ottanta ha organizzato moltissime gare nazionali e una prova dell’allora Trofeo Nazionale della 100 Cadetti».
«Quello del 2019 fu un successo: venne patrocinato direttamente da Gianni e Cesare Balen – i costruttori dell’omonimo motore a 2Tempi da 125 centimetri cubi che fu fra i più competitivi della classe con il cambio di velocità – e fra gli ospiti illustri ci onorarono della loro presenza anche il campione di Giulianova del WTCR ed ex pilota di Formula Uno Gabriele Tarquini nonché altri piloti storici del centro sud Italia, come il compianto Vito De Bellis, decano dei piloti nazionali della vecchia guardia; Adelco Colangelo, Enzo Trulli, il papà del più famoso Jarno, Giovanni Sellari, Aleriano Traini e Tom Evangelista».
La kermesse storica, in programma il 3 aprile sulla Pista dell’Adriatico, è organizzata attorno ad un brand di assoluto prestigio rispetto a quello che fu il karting a livello internazionale negli anni Ottanta e Novanta e che fa capo al marchio Balen, propulsore che ha equipaggiato e portato al successo fior di campioni della specialità, così come ci spiega Filippo Evangelista che incornicia una chiosa curiosa di questa sua avventura.
«L’amicizia con Gianni Balen e Niki Stip si è rafforzata nel corso di questi sei anni in cui ci siamo conosciuti e abbiamo deciso di creare un gruppo su Facebook con l’inequivocabile nome “Passione Balen Motori”. Da lì fino ad organizzare il primo “Balen Day” il passo è stato breve. Gianni (Balen) – continua Evangelista – fu il primo costruttore a modificare i motori Aspes – nati nella factory di Teodisio Sorrentino nell’Oltrepò pavese e che prendevano il nome proprio dalla consorte di Sorrentino, la signora Aspesi n.d.r. – con i cilindri a raffreddamento a liquido della Harley Davidson Aermacchi degli anni Settanta.
Dunque il primo motore Balen è stato un bicilindrico, proprio perchè il resto dei motoristi avevano copiato l’idea di Gianni di montare sui motori ad aria i cilindri con il raffreddamento a liquido. È suprefluo ribadire che il pilota più rappresentativo e più amato dal patron della Balen è stato Gianni Mazzola, allora 33enne quando nel settembre del 1983, a Magione, conquistò il titolo di campione del mondo della classe 125 Formula C, alla guida di un Birel/Balen/Dunlop, davanti ai nostri Piccini e Apicella, alla media di oltre 100 chilometri orari. Il ritorno al futuro è possibile».
Massimo Manfregola -giornalista-
4/03/2022
Credits: il materiale fotografico è quello fornito dal Hisoric Kart Abruzzo; archivio Vito De Bellis; Gabriele Tarquini; Rivista Kart Duemila (per le immagini di Gianni Mazzola a Magione). Per altre immagini di cui non è possibile risalire all’autore ci riserviamo di verificare ogni segnalazione.
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