Giorgione orto e cucina non mangia vegano La passione per il buon cibo, la natura e la Val Pusteria
VELLETRI – Nella simpatica descrizione che troviamo nel profilo del sito web del suo ristorante di Montefalco viene raffigurato beffardamente come un compagno di avventure culinarie “grande e grosso”. Ed è vero, se ci rifacciamo al suo fisico corpulento che sembra essere tutt’uno con la salopette in jeans che ricorda quella dei barbuti minatori americani ai tempi della febbre dell’oro. Stiamo parlando naturalmente di “Giorgione“, al secolo Giorgio Barchiesi, Classe 1957, reduce da un bendaggio gastrico che lo ha “ringiovanito” di 60 chilogrammi senza privarlo però di quella simpatia contagiosa e di quel carisma che lo hanno reso un personaggio televisivo amato e appagato per i suo stessi piatti che prepara con amore nei palinsesti di Gambero Rosso Channel.
Ama definirsi un Oste invece che uno Chef. Perché la sua “missione” non è quella di mettersi in cattedra, bensì quella di riscoprire la genuinità dei sapori semplici della cucina contadina e mediterranea.
Lo abbiamo incontrato in occasione dello “Show cooking” organizzato a Velletri da una nota catena i supermercati della Grande distribuzione dov’è il testimonial della cucina nostrana e dei prodotti di stagione del territorio. Insomma il nostro “Giorgione”, presenza rassicurante e giocosa della cucina nazionale, è l’ambasciatore della buona cucina anche ai Castelli romani, dove il protagonista di piatti e ricette semplici e gustose del territorio nazionale è stato accolto da numerosi sostenitori e curiosi.
Prima che approdasse in televisione con la trasmissione sulla piattaforma satellitare di Sky che lo ha reso famoso, “Giorgione” ha fatto mille mestieri dopo aver lasciato la Capitale a 19 anni per dedicarsi alle sue passioni che sono la cucina, la medicina veterinaia e la musica. Ha ereditato dalla sua famiglia d’origine la passione nei confronti dell’agricoltura e dei sapori della terra, visto che il papà gestiva un’azienda agricola nell’agro-romano. La musica fa parte di un patrimonio interiore che “Giorgione” ha sempre coltivato fino a diventare un mestiere come consulente musicale anche per cantanti famosi. Insomma un artista a 360 gradi non solo ai fornelli della cucina della sua casa di Montefalco, un piccolo borgo medievale in provincia di Perugia.
È un personaggio amabile “Giorgione”, a condizione che il discorso e le curiosità dei suoi avventori non sfiorino le questioni legate alla cucina vegana perché su questo tema non conosce compromessi e le sue idee sono molto chiare: «Siamo nati come esseri onnivori, quindi la nostra dieta di base è molto varia e spazia su una varietà di cibi che non escludono quasi nulla, soprattutto se cucinati e preparati con gusto. Quella dei “vegani” la considerano quasi una sorta di imposizione che non riesco a concepire».
E a proposito di cucina legata al territorio “Giorgione” non ha dubbi sul valore delle nostre tradizioni gastronomiche regionali: «Abbiamo un patrimonio inestimabile per quanto riguarda la varietà dei prodotti della nostra terra. Per l’olio d’oliva, ad esempio, ogni regione esprime una sua particolare qualità con caratteristiche organolettiche uniche e originali, che trasmettono quelli che sono i sapori e le gredevolezze del posto; e questi apetti, a mio avviso, rappresentano un valore aggiunto inestimabile. In questo possiamo considerarci un Paese fortunato e benedetto».
Poi il discorso si sposta nella Val Pusteria, la località che “Giorgione” ha scelto da sempre come suo rifugio per le vacanze e la sua meditazione spirituale: «Sin da bambino ho frequentato la Val Pusteria, che conosco come le mie tasche, perché a mio avviso è un paradiso di natura e di tradizioni. Il piccolo paese di Villabassa è il “campo base” per le mie ricerche culinarie che vivono in simbiosi con il territorio, con gli allevamenti dei piccoli imprenditori zootecnici e con il prezioso patrimonio naturale di queste valli dolomitiche che ho sempre amato. Proprio in Val Pusteria abbiamo in programma la registrazione di alcune puntate del mio programma di cucina a luglio di quest’anno: würstel della più antica tradizione locale e crauti saranno i temi portanti della mia cucina altoatesina».
Massimo Manfregola
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