È la Sicilia l’isola felice della biodiversità dell’olio extra vergine d’oliva
MILANO – E’ dai tempi del “De Rustica” di Columella che la Sicilia era famosa in tutto il Mediterraneo per la produzione di oli di oliva. Oggi lo è ancor di più grazie alla garanzia offerta ai consumatori dal programma di tracciabilità di Unaprol che nell’Isola organizza 113 filiere e 133 aziende in grado di offrire al consumatore mondiale profili organolettici unici ed irripetibili di oli extra vergine di oliva di alta qualità. E’ il profilo che emerge della Sicilia olivicola dai due convegni organizzati dal Consorzio Olivicolo Italiano presso l’area Agriexpo all’ingresso Sud del Cardo ad Expo 2015.
Nell’isola la superficie destinata alla coltivazione dell’olivo di estende per circa 160 mila ettari con il 60% della superficie olivetata che ricade nelle province di Palermo, Trapani, Messina, Agrigento ed Enna. L’olivicoltura siciliana è caratterizzata da un’elevata polverizzazione e quasi il 70% delle aziende insiste su una superficie minore di due ettari. Tale fenomeno si fa più accentuato nelle province di Messina, Catania e Palermo. Solo il 6,2% delle aziende olivicole isolane possono contare su superfici olivetate superiori ai 10 ettari. Tali realtà produttive risultano maggiormente concentrate nelle province di Enna e Ragusa. La distribuzione altimetrica della coltura in Sicilia vede prevalere gli oliveti collinari pari al 65% del totale, mentre in montagna e pianura si rilevano rispettivamente il 17 e il 18% degli impianti. La ricchezza dell’olivicoltura siciliana è attestata dalle numerose varietà presenti: Cerasuola, Nocellara del Belice e Biancolilla, nella Sicilia occidentale; Moresca, Tonda Iblea e Nocellara Etnea, nella Sicilia orientale. Bene il comparto dell’olivicoltura biologica da olio che in Sicilia si sviluppa su oltre 24 mila ettari, che rappresentano il 14% delle superfici a biologico, rispetto al totale nazionale.
Sei le denominazioni di origine protetta (DOP) per la produzione di olio extra vergine di oliva: Monte Etna, Monti Iblei, Val di Mazara, Valdemone, Valle del Belice, Valli Trapanesi. Una realtà molto interessante è quella delle olive da mensa. In questo comparto, la Sicilia riveste un ruolo fondamentale. Le zone maggiormente vocate alla produzione di olive da mensa sono quelle di Trapani, Siracusa e Catania. Nella provincia di Trapani, nei comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna, è dominante la varietà della Nocellara del Belice, la cui produzione rappresenta circa il 70% della produzione regionale complessiva. Nelle province di Ragusa, Catania e Siracusa, sono diffuse le varietà Nocellara Etnea e Tonda Iblea. Per la produzione di olive da mensa, sul territorio isolano, risulta presente una DOP, la “Oliva Nocellara del Belice”, ed anche una IGP, per l’olio di oliva, che è in protezione transitoria ai sensi dell’art. 9 del Reg UE n. 1151/2012.
Michele Bungaro, Unaprol
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