La Francia è in guerra e prende le contromisure per un attacco chimico
ROMA – Il bliz di questa mattina a Sant-Denise ha confermato quanto ha detto quest’oggi il presidente francese Hollande: «Siamo dentro la guerra». È durato sette ore l’operazione coordinata delle forze speciali nel sobborgo parigino di 110 mila abitanti, conclusosi con la morte di due terroristi (di cui una donna kamikaze), il ferimento di cinque agenti speciali e l’arresto di sette fiancheggiatori.
Mentre i servizi segreti sono impegnati a stanare la presunta mente della strage parigina, il terrorista di nazionalità francese Abdelhamid Abaaoud, residente in Belgio e latitante in Siria, colpevole assieme ai suoi complici della carneficina di 129 innocenti e di oltre 350 feriti, la Francia prende ogni contromisura nei confronti della minaccia dell’estremismo islamico.
Quelle che riguardano armi non convenzionali sono in parte contenute anche nel testo della Gazzetta ufficiale n°0265 del 15 novembre 2015. È un decreto che autorizza l’uso della soluzione di solfato di atropina iniettabile 40 mg / 20 ml PCA, l’antidoto neurotossico utilizzato contro la minaccia di colinesterasi, vale a dire quella categoria di pesticidi organofosforici come il famigerato Sarin, il gas nervino con il quale il 20 marzo 1995 fu attaccata la metropolitana di Tokyo dalla setta religiosa Aum Shinrikyo.
Proprio per questo, e in previsione del Summit sul clima, la Cop 21, la Farmacia Centrale dell’Armée de Terre è stata incaricata della produzione di solfato di atropina per prevenire eventuali attacchi chimici, dato lo stato di emergenza che non permetterebbe l’approviggionamento di questo tipo di farmaco salvavita.
E infatti nel decreto si fa riferimento alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (Cop21), in programma a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre prossimi.
Anche a Roma si sono intensificati i controlli attorno a quelli che sono definiti luoghi sensibili come la metropolitana e le stazioni ferroviarie di Termini e di Tiburtina. Grazie alla presenza di 700 uomini dei reparti specializzati dell’Esercito molte zone della città sono costantemente presidiate, mentre sono state rafforzati i controlli e le misure di sicurezza anche negli aeroporti.
mas.man.
ha collaborato Enzo Schichilone
18/11/2015
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