Sequestrati in Puglia 7000 tonnellate di olio extra vergine contraffatto
ROMA – La Puglia è il primo produttore di olio extra vergine del Bel Paese, e la notizia del sequestro di 7000 tonnellate di falso extra vergine 100% italiano è un duro colpo per l’intero comparto agro-alimentare della regione. Grazie all’impegno della direzione distrettuale antimafia di Bari e all’operato del Naf, il nucleo antifrode del Corpo forestale dello Stato, è stato possibile smascherare una truffa milionaria ai danni dei consumatori e, allo stesso tempo, ha tolto dal mercato partite di prodotto non italiano.
Mentre si attendono gli sviluppi dell’indagine ancora in corso, il presidente di Unaprol, David Granieri, sottolinea con disappunto e preoccupazione: «Se fosse stato immesso in commercio in piena campagna di raccolta avrebbe turbato le contrattazioni del prodotto spingendo al ribasso i prezzi del vero extra vergine di oliva di qualità italiano». Se la frode evesse raggiunto il suo losco scopo, l’operazione avrebbe creato danno all’economia dei territori di produzione e danneggiato l’immagine del vero prodotto italiano sul quale la filiera ha raggiunto un interessante accordo interprofessionale.
Questo risultato si è avuto grazie alla legge «salva olio» della deputata foggiana Colomba Mongiello, che permette l’utilizzo di strumenti efficaci per la lotta alla contraffazione di uno dei prodotti d’eccellenza nazionale. «Questa indagine – conclude Granieri – ci dice che c’è un’attenzione particolare verso il settore, ritenuto strategico per l’economia di questo Paese che, finalmente, incomincia a considerare questo tipo di attacchi al made in Italy un caso di sicurezza nazionale».
mas.man.
3/12/2015
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