Federico Cipriani, pilota di rango e team manager di successo, alla conquista del mondo
LIVORNO – Ad ogni successo si emoziona ancora come un bambino Federico Cipriani, il team manager che ha collezionato un numero leggendario di presenze in pista nei vari campionati automobilistici nazionali. A Monza uno dei suoi piloti, Franco Nespoli, ha centrato una meritata vittoria in gara-1 nel Lotus Cup Italia, il trofeo riservato ai modelli Elise a motore Toyota da 1.800 centimetri cubici capace di erogare la bella potenza di 235 Cv. Ad esorcizzare la sete di successi nel monomarca nazionale ci ha pensato la vittoria del pilota svizzero Nespoli, ottenuta sul tracciato più tecnico e veloce dell’intero calendario sportivo, grazie anche ad una performance tecnica di primo livello, riconducibile all’esperienza del team manager di origine abruzzese che ha scelto come quartier generale della sua attività la città adottiva di Livorno.
Dinamico e animato dallo stesso entusiasmo di un ragazzino pronto a conquistare il mondo in sella ad una bicicletta, Federico Cipriani è l’autentico personaggio che tutti vorremmo avere per amico e compagno di avventure. Se non avesse fatto il pilota sportivo sarebbe diventato certamente un campione dello sci alpino, vista la passione per la montagna e delle piste abruzzesi di Roccaraso, sulla quali si concede lunghe vacanze invernali assieme ai suoi nipotini e al suo amico Roberto Del Castello, conoscenza del motorsport e imprenditore turistico locale con il quale si concede spesso qualche tour con il suo elicottero personale.
Classe 1937, è nato a Salle del Littorio, un piccolo borgo rurale di trecento anime nel cuore del Parco della Majella e attraversato dal fiume Orta, anche se il suo rifugio nei periodo delle vacanze è Rivisondoli, il suggestivo paese dell’Abruzzo che d’inverno diventa la meta preferita per gli sciatori che affollano gli impianti di risalita della vicina Roccaraso.
D’estate i vicoli caratteristici di Rivisondoli si riempiono di turisti che si godono il clima mite delle montagne del Parco; a pochi passi dalla piazza principale, dove c’è il bar e l’antica fontana simbolo del paese, non è difficile incontrare Federico che magari è reduce da qualche giro in mountain bike, giusto per non affievolire lo spirito combattivo che si nasconde dietro il suo aspetto mite e altruista.
Ogni curva o tornante riconducibile alle pieghe di un tracciato da corsa, anche se il panorama attorno evoca scenari antitetici ai paddock di un autodromo, può diventare l’occasione, seppur inconscia, per incarnare una sfida con il cronometro in una perfetta simbiosi con il mezzo meccanico.
Nel suo modo meravigliosamente stravagente di vivere a pieno la giornata, condita dalla irresistibile ironia del suo accento toscano, esiste tutta la consapevolezza di una filosofia di vita fatta di passione e di un lavoro che lo ripaga di tutti i sacrifici che negli anni hanno rosicchiato, quasi con fare morboso, del tempo da dedicare agli affetti di famiglia.
Le corse, e solo quelle, hano dato un senso compiuto all’esistenza di un personaggio che alla soglia delle 80 primavere trova ancora il tempo per divertirsi correndo in macchina come quando, nel 1968, a 31 anni, vinceva il titolo italiano per vetture Turismo con le piccole Mini Cooper, al tempo in cui i Beatles, i capelli a caschetto e le minigonne di Mary Quant spopolavano nella vecchia cara Inghilterra e non solo. Con le piccole macchinette ideate da Alec Issigonis, Federico Cipriani fece incetta di successi, con numerose vittorie sia in gare in pista che in quelle in Salita, quando il Campionato tricolore si correva su 10 gare, suddiviso equamente per le due specailità.
Si è cimentato anche nei rally, quando con una Bmw 2002 Gruppo 2, a fine anni Settanta ha partecipato ad una edizione della famosa Liburna-Livorno, una gara selettiva che si correva su un tracciato misto, asflato e terra. Ma la sua vera passione sono state le vetture Sport Prototipo con le quali si è cimentato per decenni prima come pilota poi come team manager, nel campionato tricolore della categoria e in alcune gara di durata di caratura nazionale.
Le Svolte di Popoli hanno rappresentato il teatro naturale per Federico Cipriani per quanto riguarda la sua passione per i motori che lo ha travolto sin da giovane. Come quando nell’edizione del 1988 valevole come prova dell’europeo, alla guida di una Osella PA9-Bmw, ha concluso quarto assoluto alle spalle dell’indimenticato vincitore Mauro Nesti alla guida di una Lucchini-Bmw.
L’ultima volta che ha partecipato alle Svolte di Popoli con una Sport è stata nel 2014 alla guida di una Lucchini CN4, con i colori classici, bianco e azzurro, della sua scuderia. Dopo la vittoria ottenuta a Monza dal suo pilota, Cipriani ha annunciato che è pronto per partecipare alla 54^ edizione delle Svolte di Popoli, in programma il 23 e 24 luglio, nella speciale classifica Autostoriche con la sua BMW 2002 Gruppo 2 del 1967: «Una passeggiata di una paio di manche per tornare nelle vesti di pilota almeno una volta all’anno».
Ma i programmi sportivi di Federico Cipriani come team manager sono già pianificati a puntino e non solo per concludere dignitosamente il Lotus Cup Italia, quanto per i classici dell’endurance nazionale di fine anno, grazie ad un parco vetture che incarna quella che è ormai una sua filosofia e uno slogan che sintetizza le capacità e l’esperienza di un sodalizio nato per soddisfare le esigenze di ogni pilota: «Tutti posso essere nelle condizioni di vincere».
Massimo Manfregola – giornalista
5/7/2016
Nella foto di copertina Federico Cipriani in azione nella cronoscalata Ascoli-Colle San Marco del 23 luglio 1978, alla guida di una March 73 a motore Bmw © Ciarrocchi
Twitter: #masman007
Follow us on: https://www.facebook.com/MasmanCommunication