Karting, i campioni della Formula Uno stregati dalle piste e dalle Case italiane
ROMA -Karting e Formula Uno vivono in una eterna simbiosi a ciclo continuo. Un passaggio obbligato quello del karting per gli aspiranti piloti del grande Circus che proprio dai piccoli trespoli a motori, capaci di soluzioni tecnologiche raffinatissime, imparano quelli che sono i trucchi e fondamenti di uno sport tanto impegnativo quanto economicamente costosissimo.
Grazie ad un rapporto peso/potenza che favorisce accelerazioni da brivido, il karting è la fucina dei campioni. Una condizione che non ha mai finito di «contagiare» l’indimenticato Ayrton Senna che dopo la sua scalata alla Formula Uno, dopo essere passato attraverso la F.Ford e la F.3 inglese, non aveva mai lasciato del tutto il mondo del karting, continuando a prendere parte ai principali appuntamenti di caratura mondiale.
Per «fare il fiato», come in gergo si dice quando si vuole indicare la capacità di reazione di un pilota nel gestire senza problemi lo stess fisico di una gara automobilistica, è necessario un buon allenamento in kart. Ed è per questo motivo che molti piloti della massima formula, dopo la pausa invernale, preferiscono fare il primo lavoro di «sgrossatura» attraverso una robusta seduta in pista con il kart, magari macinando quasi cento chilometri a pochi millimetri dal suolo, affrontando accelerazioni e frenate che metterebbero in crisi persino l’apparato gastrico di un dromedario.
Il 12 gennaio scorso era stato Niko Rosberg ad allertare il tecnico della Crg Dino Chiesa per una sessione di prove sul Raceway di Adria, il nuovissimo impianto che sorge a pochi chilometri da Rovigo, per un test lungo 78 Km alla guida di un kart Crg 125 Kz con cambio.
Sebastian Vettel, pilota della Ferrari, ieri si è reso protagonista di una intera giornata di prove sul rinnovato tracciato di South Garda di Lonato, dove per il pilota tedesco è stato allestito un kart a presa diretta (125 cc) della Tony Kart, la stessa Casa con la quale Michael Schumacher (sempre sulla stessa pista) era solito cimentarsi per testare la sua forma fisica fra una gara e l’altra del mondiale di Formula Uno.
Un ritorno alle origini per il 28enne ferrarista di Heppenheim che proprio con la Casa bresciana di Prevalle, nel 2001, si aggiudicò il titolo mondiale Junior della categoria. Il quattro volte iridato della Formula Uno era accompagnato dal fratello Fabian e da Jarno Trulli, il pilota abruzzese che ha approfittato dell’occasione per fare qualche giro sulla pista bresciana, dopo aver annunciato la sua uscita dal Circus della Formula E (campionato riservato alle auto elettriche).
In pista il pilota tedesco ha evidenziato una gran forma fisica e un’altrettanta volontà di cominciare alla grande il nuovo mondiale con la Ferrari che guiderà in pista per i primi test invernali il 22 febbraio a Montmeló con l’obiettivo di poter conquistare il quinto titolo mondiale con la Rossa di Maranello, dopo i quattro messi a segno nelle stagioni precedenti con la Red Bull.
Massimo Manfregola
11/2/2016
Nella foto di copertina Sebastian Vettel in azione a Lonato, per gentile concessione di Italo Benedetti by http://www.sportinphoto.com/def2.asp
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perfetta considerazione tecnica ..
Detto da un campione come te è davvero un bel complimento! Grazie