Allarme Viaria in Francia: focolai del contagio in Dorgagna e nelle Landes
PARIGI (F) – Il ministero dell’Agricoltura francese, di cui il titolare Stephane Le Foll, ha confermato l’individuazione di un virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) in almeno due allevamenti nel dipartimento della Dordogna. Le indagini di laboratorio indicano che le caratteristiche genetiche del ceppo virale ad alta patogenicità H5N1 sono diverse da quelle del virus ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 apparso per la prima volta in Europa nel 2005. Sembra che il ceppo virale ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 rilevato in Francia sia una mutazione, in un virus ad alta patogenicità, di una forma meno patogena già rilevata nell’Unione europea.
A seguito della conferma dei focolai di influenza aviaria che hanno colpito il sud ovest del Paese a partire dallo scorso novembre, le Autorità francesi hanno identificato le zone di protezione e sorveglianza, queste aree classificate come zone ad alto rischio “A” sono soggette alle misure previste dalla Direttiva 2005/94/CE. In aggiunta, sempre ai sensi della norma comunitaria, sono state definite delle zone a basso rischio “B” attorno alle zone di restrizione.
In tutti questi territori sono in vigore stringenti misure di biosicurezza e il divieto di movimentazione di pollame vivo, volatili in cattività, uova, prodotti carnei avicoli e di selvaggina da piuma, sono inoltre vietati fiere e mercati avicoli e l’uso dei richiami vivi.
Infine, nell’intero dipartimento della Dordogna e parte del dipartimento di Landes sono state adottate ulteriori restrizioni alla movimentazione al di fuori del territorio nazionale.
Dall’inizio del mese di dicembre sono stati confermati 13 focolai sostenuti dai tre diversi ceppi virali isolati (H5N1, H5N2 e N5N9). Gli ultimi in ordine di tempo sono due focolai notificati nei dipartimenti di Gers e Pyrenees Atlantiques rispettivamente: il 10 dicembre scorso a Manciet (Gers) è stato confermato un focolaio ad alta patogenicità sostenuto da un virus H5N2 in un allevamento di 8.300 anatre; mentre l’11 dicembre è stato confermato un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità, sottotipo H5N9 a Arroses (Pyrenees Atlantiques) in un allevamento di 1500 anatre.
La patogenicità dei virus
Per quel che riguarda la patogenicità i virus dell’influenza vengono classificati in virus ad alta patogenicità (H5 e H7), e in virus a bassa patogenicità determinati da ceppi appartenenti a tutti i sottotipi di emoagglutinina conosciuti (H1-H15). E’ stato comunque dimostrato che i virus a bassa patogenicità appartenenti ai sottotipi H5 e H7 sono i precursori dei virus ad alta patogenicità.
Il contagio mortale che viene dall’Asia
A partire dal 1997 infatti ad Hong Kong è stato documentato il primo caso in cui un virus influenzale aviare (ceppo H5N1) è stato trasmesso direttamente dai volatili all’uomo e durante quest’episodio ben 6 persone su 18 ospedalizzate sono decedute. Nel Febbraio 2003 un nuovo focolaio d’ influenza aviare sostenuto da H5N1, sempre ad Hong Kong, ha causato la morte di una persona che aveva viaggiato nell’entroterra cinese e sempre lo stesso anno in Olanda il virus aviare di tipo H7N7 è stato isolato nel personale addetto al settore avicolo e nelle loro famiglie provocando anche la morte di un veterinario addetto alle operazioni di polizia sanitaria. A partire poi dal Dicembre 2003 si è verificato un nuovo allarme nel sud-est asiatico che ha portato all’isolamento del virus influenzale aviare H5N1 e che si è dimostrato particolarmente preoccupante per i risvolti di sanità pubblica. Infatti a partire da Gennaio 2004 per arrivare agli inizi del 2005, sono già 34 i casi di morte confermati che coinvolgono la popolazione umana, provocati da questo virus.
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