Monterotondo, l’arte figurativa di Ercole Furia in un calendario dei comuni d’Italia
ROMA – È un gigante buono Ercole Furia perché dietro il suo aspetto genuino e corpulento si nasconde l’anima di un artista sensibile ed appassionato del mondo dell’aeronautica e ai personaggi che hanno attraversato l’era dei voli spaziali di mezzo secolo. Non c’è angolo nei luoghi simbolo delle istituzioni militari che non sia “marchiato” da una delle sue opere. I suoi dipinti, tutti rigorosamente ad olio su tela, ritraggono soggetti militari e velivoli dell’aeronautica come elicotteri e modelli ad ala fissa fra i più rappresentativi della storia del volo.
Sono molto apprezzati i suoi calendari illustrati che oltre alle tematiche militari spaziano anche sui luoghi più suggestivi d’Italia, come il progetto che verrà inaugurato il 15 dicembre prossimo presso il teatro Francesco Ramarini di Monterotondo, nei pressi di Roma. Per l’occasione l’arte figurativa dell’artista di origini abruzzesi è la sesta edizione del “Calendario Artisti Italiani”, e comprenderà le immagini più suggestive di alcuni comuni d’Italia come Civita di Bagnoregio, Visso e quello di Amatrice; quest’ultimo ferito e mutilato dai catastrofici eventi sismisci degli ultimi mesi. Al calendario hanno preso parte anche altri artisti che hanno offerto il loro valido contributo compositivo.
Nato a Teramo nel 1960, al cospetto delle cime del Gran Sasso, Ercole Furia ha mostrato sin dai primi passi della sua vocazione artistica da autodidatta, la sua innata passione per i viaggi nello Spazio e per l’organizzazione della nostra aeronautica militare. Ha cominciato come illustratore dall’età di dieci anni per poi cimentarsi nelle sue rappresentazioni artistiche con i colori ad olio, prima di sperimentare la passione della fotografia industriale, con una creatività che lo ha portato ad esaltare quelle che in un contesto isolato sono esclusive e rigorose geometrie di costruzioni meccaniche, trasformandole in immagini rappresentative di un’arte a sua volta simbolo dei tempi e della operosità dell’uomo.
Molte sue opere nascono per fissare nella memoria dei nostri giorni quelli che sono gli eventi che hanno caratterizzato il nostro secolo, come la passeggiata sulla Luna di Buzz Aldrin (dipinto esposto Museo dello Spazio presso il Castello di San Pelagio a Padova), un’opera realizzata nel 2009 in occasione del 40° anniversario della missione spaziale Apollo 11; così come il ritratto dedicato alla memoria del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia assieme agli uomini della scorta, in occasione del 19° anniversario della strage di Via d’Amelio a Palermo, presentato in occasione del primo calendario illustrato dedicato alle vittime della mafia.
Contare il numero dei riconoscimenti ufficiali ricevuti soprattutto dalle istituzioni del Paese risulta un’impresa titanica, anche perché Ercole Furia è impegnato a tutto tondo nel mondo dell’arte, esplorando tecniche nuove attraverso quelli che sono gli approcci più suggestivi che lo legano alle tematiche delle istituzioni governativie e al mondo militare.
I suoi quadri sono stati esposti nelle Sale del Bramante nella centralissima Piazza del Popolo a Roma, in occasione della «Openart» 2011 e 2012; e poi ancora nella galleria «Domus Talenti» con la rassegna espositiva “Cosmografie”, interamente legata alle imprese spaziali.
Il suo impegno artistico solca anche quelle che sono le rappresentazioni storiche delle nostre istituzioni, attraverso la composizione iconografica di elementi simbolo e rappresentativi di un repertorio variegato e ricco di significati patriottici, come l’olio che l’artista Furia ha realizzato per la celebrazione dei settant’anni della Repubblica italiana, esposto nella sua naturale collocazione presso il Museo del Vittoriano di Piazza Venezia.
Anche la Formula 1 ha fatto capolino nelle sue realizzazioni, grazie alla partecipazione nel 2012 alla rassegna «Passion Clult» legata al concorso “Rosso Ferrari” per il tema “150 Anni di sport” che si è tenuta in Campidoglio e che ha visto Ercole Furia ottimo interprete di un flash dedicato a Michael Schumacher sulla Ferrari 248 F1 del 2006.
Massimo Manfregola – giornalista
Credits: immagini e riproduzioni artistiche di Ercole Furia
11/12/2016
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