Brillano all’unisono le stelle di Ferrari e Maserati nell’anfiteatro dell’auto di Ginevra
GINEVRA (CH) – Lo aveva detto Sergio Marchionne quando la Ferrari uscì da FCA – ossia l’acronimo che di fatto mette sotto lo stesso tetto Fiat e Chrysler Automobiles – che avrebbe puntato tutte le carte sul marchio di maggior prestigio del gruppo, ossia quello Maserati. Nel Salone di Ginevra i padiglioni di Ferrari e quello di Maserati sono affiancati, l’uno accanto all’altro, come se fossero due fratelli che si tengono per mano, accomunati dallo stesso rango, adottati dallo stesso destino, anche se entrambi fanno sogni diversi.
Nello stand del Palaexpo il Cavallino splende nel suo alone purpureo dove il rosso è un marchio di fabbrica, con un maxischermo che distilla gocce di adrenalina pura attraverso una serie frame montati ad arte che raccontano le gesta sportive della Scuderia Ferrari, lasciando a naso all’insù tutti coloro che, con fare quasi religioso, ostentano una visita al marchio più famoso del globo. La Maserati non è da meno, privilegiando un’immagine più sobria, ma non per questo meno sfavillante, capace di armonizzare in una perfetta sintonia il carattere aggressivo del suo temperamento corsaiolo con le linee classiche di una eleganza dal designer inconfondibile.
Si può dire che la regina della prima giornata di presentazione alla stampa sia stata la «signora» del Tridente, al centro degli interessi di centinaia di fotografi e giornalisti che si sono accalcati per assistere alla sfilata della nuova nata di casa Maserati, la «Levante». Giunonica ma elegante a metà strada fra un Suv e una Crossover di prestigio e di classe sopraffina.
In un contesto generale in cui la parola d’ordine è «elettrico», le più «grandi» della classe puntano tutto sui muscoli e sul poderoso sound di motori che per la loro solida tradizione sportiva possono persino snobbare quelli che sono i nuovi orientamenti del mercato globale, secondo quelle che sono le clausole sempre più restrittive imposte dalle Authority ecologiste del Pianeta.
Harald Wester, Ceo di Maserati, come un consumato anchorman ha intrattenuto il pubblico per la presentazione della «Levante», alla presenza di Sergio Marchionne e John Elkann, rispettivamente amministratore delegato e presidente della Fca. A completare la generazione della famiglia Agnelli, c’era imancabilmente anche Lapo, secondogenito di Margherita Agnelli.
Versatile e al tempo stesso spumaggiante è la sintesi che hanno voluto associare alla «Levante», nome che si ispira al vento caldo del Mediterraneo, capace di modulare i suoi effetti attraverso le fasi di una natura dolce e a volte impetuosa.
Il Suv Levante rappresenta il completamento della gamma Maserati, insieme a Quattroporte, Ghibli, GranTurismo e GranCabrio. Gli interni sono stati creati utilizzando i materiali più ricercati e piacevoli al tatto, dalla finissima pelle all’esclusiva seta Ermenegildo Zegna, realizzata con un procedimento brevettato dal Lanificio Zegna di Trivero.
Sotto il cofano pulsano motorizzazioni V6 Twin-Turbo a benzina da 3 litri, con potenze da 350 e 430 cavalli nella versione «S» capace di una velocità di punta di 264 Km/h. Nella versione diesel il V6 Turbo da 3 litri, eroga una potenza di 275 cavalli. E tutte le motorizzazioni sono accoppiate al sistema di trazione integrale intelligente «Q4» con un cambio automatico a 8 velocità, dotato del sistema Start&Stop integrato.
Sempre per parlare di eccellenza italiana in fatto di lusso e prestazioni c’è da segnalare il debutto mondiale della Ferrari GTC4Lusso, erede della FF, con l’inedito sistema a quattro ruote sterzanti. È spinta dal motore di 6.262 cc V12 da 690 cavalli e raggiunge i 335 chilometri orari di velocità massima. La connotazione sportiva del sound inconfondibile è stato otimizzato grazie anche all’adozione di un sistema di collettori 6 in 1 di eguali dimensioni e l’introduzione di una nuova valvola by-pass elettronica.
la GTC4Lusso vanta una velocità massima di 335 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km in 3,4 secondi. Il rapporto peso potenza è da record per la categoria con 2,6 kg/cv, così come quello di compressione a 13,5:1. Grazie ad una raffinata e integrata gestione dei sistemi di controllo dinamico, la Gran Turismo di Maranello garantisce la più ampia fruibilità delle elevate performance in ogni situazione, specialmente in condizioni di bassa aderenza, grazie al nuovo sistema 4RM-S, brevettato da Ferrari, capace di controllare in modo integrato la PTU (Power Transfer Unit) del dispositivo delle ruote posteriori sterzanti, il differenziale elettronico (E-Diff) e lo smorzamento delle sospensioni (SCM-E).
L’efficacia aerodinamica della Fearrri GTC4Lusso va oltre le linee pulite ed eleganti della sportiva del Cavallino. Ferrari Design ha messo a punto tutta una serie di soluzioni mirate alla ottimizzazione dei flussi d’aria, come il nuovo profilo estrattore e lo spoiler superiore posteriore integrato con il portellone. Un beneficio combinato che si traduce in una ottimizzazione dei flussi d’aria verso il centro vettura in modo da permettere un flusso omogeneo dell’aria, riducendo così anche l’ampiezza di scia.
Le lunghe sedute in galleria del vento hanno permesso alla Ferrari GTC4Lusso di migliorare di un valore prossimo al 6% il coefficiente di penetrazione aerodinamico rispetto alla già performante FF. Una ricaduta positiva in termini aerodinamici anche per lo smaltimento radiante delle masse d’aria, che consentono alla poderosa cavalleria V12 di raffreddare meglio l’intero propulsore.
Massimo Manfregola/Enzo Scichilone
2/3/2016
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