I “cavalieri” e le “donne” di Mellone animano la scena dell’espressionismo parmense
PARMA – «Il cavaliere di Mellone, costruito con geometrie dinamiche e spigolature cubo-futuriste tra Picasso, Sironi, Marino Marini e vivacità compositive alla Cassinari, percorre i sentieri dell’arte, sfida le convenzioni superando con esuberanza cromatica e fantasia l’oscura barriera del quotidiano».
Fra le recensioni che vengono attribuite all’artista Antonio Giovanni Mellone, è probabilmente la definizione critica di Manuela Bartolotti, quella che meglio riesce a sintetizzare lo spirito che aniamano le opere del pittore di origine leccese, particolarmente presente con le sue tele nelle città di Pietrasanta, Gubbio e Parma.
Nel corso dell’anno, quindi, i “cavalieri” e le “donne” di Antonio Giovanni Mellone, ricchi di colore, ma anche di significato, saranno sulla scena artistica in varie location in Italia per un tour all’insegna dell’arte e della scoperta di nuovi valori dell’espressionismo.
L’artista:
Antonio Giovanni Mellone, leccese di nascita e parmigiano d’adozione, è giornalista professionista (già art-director del quotidiano Il Giorno), dipinge da sempre e ha all’attivo numerose mostre e molti premi.
Negli ultimi anni, ha privilegiato le tematiche dei cavalieri e delle donne, illustrati con vividi colori, nelle sue personali al Castello Malaspina di Massa, a Palazzo Giordani di Parma, al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi, a Villa Cuturi di Marina di Massa e nelle collettive a Montecatini, alla Galleria Turelli delle Terme Tettuccio, e a Forte dei Marmi, alla Capannina di Franceschi.
Le opere:
L’espressionismo moderno, realizzato nelle tele con colori acrilici, secondo la tecnica del pennello a secco, e su carta, soprattutto con collage acquerellati, è l’attuale approdo artistico di Mellone, che dei suoi quadri dice: «I miei cavalieri, come “Velvet rider”, sono gli archetipi di un mondo virtuale che collega un passato in cui erano validi certi valori, la compassione, la lealtà e l’amicizia, e l’oggi, in cui questi principi, messi in un angolo dalle crude necessitàdella sopravvivenza, cedono il passo al materialismo. Le donne, tra cui “Antiquae”, sono una parafrasi in chiave moderna, che mette in risalto le problematiche femminili attuali, molte delle quali ben diverse da quelle di un tempo».
Ufficio Stampa Rosanna Ercole Mellone
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