Previsioni meteo: in arrivo neve e nubifragi. Da gennaio gelo polare su tutta la Penisola
ROMA – Gli albergatori delle principali stazioni sciistiche delle Alpi e dell’Appennino centrale passano il tempo a scrutare in cielo, sperando in quache nevicata provvidenziale che dia definitivamente inizio alla stagione turistica invernale. Lo scorso inverno la neve non si è fatta certo attendere come invece avviene quest’anno, perché le statistiche ci ricordano che a partire dal 21 novembre del 2013 molte località del comprensorio dolomitico dell’Alta Badia erano già sotto una fitta coltre bianca, ancor prima che riaprissero gli impianti di risalita.
Le ultime previsoni dicono che il maltempo sull’Italia è in arrivo, con nubifragi e tanta neve sulle Alpi. Il direttore del noto portale www.ilmeteo.it, Antonio Sanò, su una intervista rilasciata ad Affaritaliani.it, ci rassicura che fino a Natale non ci saranno ondate di freddo gelido, perché il clima sarà piuttosto mite e a tratti piovoso. Quindi nessuna gelata. Temperature quasi primaverili in Sicilia e Sardegna si alterneranno a giornate un po’ più fredde al Nord e sulle regioni adriatiche.
Solo a partire dal mese di gennaio è previsto un netto abbassamento delle temperature anche con qualche gelata di una certa intensità. A condizionare il clima del pianeta (e in particolare le temperature di questi mesi) ci sarebbe El Niño (o ENSO), il fenomeno climatico periodico di surriscaldamento che si verifica nell’Oceano Pacifico centrale nei mesi di dicembre e gennaio ogni cinque anni circa, provocando inondazioni, siccità e forti perturbazioni piovose. Ma questo fenomeno cessarà e fino a marzo l’inverno sarà rigido.
Quindi è attesa la neve anche su città come Milano e Torino, con tutte le conseguenze che la circostanza avrà inevitabilmente sulla popolazione. Antonio Sanò spiega che «Il gelo più intenso arriva dopo una nevicata e con il cielo che torna sereno per l’effetto “albedo”, cioè la superficie gelata di giorno non permette il riscaldamento di notte si raffredda di più. Quindi a febbraio sulla pianura padana potremmo facilmente toccare i -5 o anche -8 gradi. Un’altra città molto nevosa è Bergamo, ma anche l’Emilia da Piacenza fino a Bologna. Meno probabile, invece, che la neve cada in Veneto».
NEGLI ULTIMI 20 ANNI IL CIMA È CAMBIATO
Massimiliano Pasqui, Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ci dice che «negli ultimi 20 anni gli eventi atmosferici siano cambiati, a cominciare dalle anomale ondate di calore d’estate e dalle anomale ondate di freddo nella stagione primaverile». Per quanto riguarda le precipitazioni l’anomalia è più sottile: «I quantitativi di pioggia accumulati sono piuttosto stabili – dice Pasqui – quello che cambia è il numero dei giorni in cui si spalma la quantità delle piogge: se prima pioveva più giorni, ora lo stesso quantitativo di pioggia cade in pochi giorni di precipitazioni».
mas.man.
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