L’Epifania e le antiche tradizioni della festa religiosa in Alta Pusteria
VERSCIACO – La festa dell’Epifania ha radici storiche molto salde soprattutto in Alta Pusteria. La festa cristiana, celebrata dodici giorni dopo il Natale, è detta anche Epifania del Signore, da un’antica etimologia greca, epifàino,che significa appunto “mi rendo manifesto”. I canti della Stella che precedono la festa del 6 gennaio, sono una tradizione diffusa in vari Paesi del Tirolo. L’usanza prevede una sorta di processione di casa in casa seguendo una grande “Stella di Betlemme”. I Re Magi, interpretati dai bambini, intonano canti natalizi, benedicendo le case e apponendo sui portoni con un gesso una scritta dell’avvenuta benedizione contro il fuoco, le epidemie e gli incidenti.
La scritta riporta una sigla: 20+C+M+B+13. Le prime due e le ultime due cifre rappresentano l’anno, le lettere i nomi dei Re Magi: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Secondo la Chiesa invece le iniziali indicano la dicitura latina “Christus Mansionem Benedicat“, ossia Cristo benedica questa casa.
Nella Chiesa cattolica è una delle massime solennità celebrate, assieme alla Pasqua, il Natale, la Pentecoste e l’Ascensione, ed è quindi istituita come festa di precetto; nei Paesi in cui non è festività civile viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio.
mas.man.
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