Mare Sicuro, interviene la Fregata Bergamini per ripristinare le condizioni di sicurezza nel Canale di Sicilia
ROMA – Lo Stato Maggiore della Difesa ha diramato un comunicato stampa in merito agli articoli apparsi quest’oggi sulle edizioni online di alcune testate giornalistiche e, pertanto, precisa che la Nave Bergamini, inserita nel dispositivo di sicurezza e sorveglianza dell’operazione “Mare Sicuro” nel Mediterraneo Centrale, è intervenuta a seguito di una segnalazione del rimorchiatore ASSO 21, impegnato nelle operazioni di soccorso a favore di un barcone di migranti.
Il Bergamini, Fregata di classe Fremm, appena informato dell’evento, si è immediatamente diretto verso l’area e individuava via radar il natante, ne monitorava e seguiva i movimenti anche con un elicottero ripristinando la necessaria cornice di sicurezza.
L’Unità della Marina Militare italiana ha così proseguito nell’attività di pattugliamento in corso non riscontrando le condizioni per dare seguito ad ulteriori azioni, mentre il barchino veloce entrava nelle vicine acque territoriali libiche. Attualmente sulla vicenda sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire tutte le dinamiche.
Dopo “Mare Nostrum“, operazione militare voluta dal governo Letta il 18 ottobre del 2013, la nostra Marina Militare è ora impegnata nell’operazione “Triton” di Frontex (l’agenzia per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea) per il pattugliamento delle coste italiane. A differenza di “Mare Nostrum”, inoltre, “Triton” prevede il controllo delle acque internazionali solamente fino a 30 miglia dalle coste italiane: il suo scopo principale è il controllo della frontiera e non il soccorso, così come avveniva con “Mare Nostrum”.
Nuove regole di ingaggio che “costringono” i mercantili che transito sulle rotte dei migranti, a farsi carico del soccoroso di quanti sono spesso in balia di imbarcazioni fatiscenti e spesso insicure. A supporto e potenziamento dell’operazione “Triton” lo Stato Maggiore della Difesa ha messo in mare anche l’operazione “Mare Sicuro“, che prevede unità aeronavali in grado di pattugliare e nel caso difendere anche piattaforme petrolifere off-shore e dei gasdotti italiani in Libia.
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