Mostra d’arte a Foggia, Il mondo di Giman dipinto in un’ostrica Lunedì l’inaugurazione alla Sala Propilei della Villa Comunale
FOGGIA – Il microcosmo colorato del genio artistico di Giman ricompone il mosaico della pittura in miniatura in occasione della sua personale in programma a Foggia dall’1 al 15 giugno, presso la Sala Propilei della Villa Comunale di Piazza Cavour, con il patrocinio dell’assessorato ai Beni culturali del Comune di Foggia.
L’inaugurazione alla mostra dal titolo «Pittura in Miniatura», è fissata per lunedì 1 giugno 2015 alle ore 18, alla presenza della dottoressa Anna paola Giuliani e di numerose personalità del mondo dell’arte e della cultura locale. Il poliedrico artista di origine napoletana Giovanni Manfregola, in arte Giman, esporrà una variegata collezione di gusci d’ostrica dipinti a mano con una cura per i dettagli che sfiora la magia.
L’arte di Giman vive in stretta simbiosi con la natura. Al punto che il guscio vuoto di un’ostrica vive così una sua seconda vita, trasformandosi come piattaforma naturale per la composizione delle sue opere in miniatura. Le prospettive dei paesaggi dipinti al suo interno, accentuate dalla concavità del guscio madreperlato, evocano particolari suggestioni visive. I paesaggi bucolici del Tavoliere, dominati molto spesso dalla pianura arsa dal sole e dai suoi ineguagliabili contorni rurali, rappresentano il soggetto dominante delle sue opere in miniatura.
Ma anche nature morte, che ritraggono colorate composizioni di fiori e frutta quasi a voler interpretare le suggestioni del pittore francese Henri Fantin-Latour che visse alla fine dell’800 del secolo scorso.
Quella di Giman è una pittura semplice ma al tempo stesso forte di una personalità che si distingue per la caratterizzazione dei colori che l’artista riesce ad imprimere alle sue opere.
Nella sua carriera di artista autodidatta, ha partecipato a numerose mostre e concorsi di pittura in tutta Italia, fra Roma, Pescara, Silvi Marina, Pineto, Ancona, Napoli, Palermo e Bari.
L’arte della miniatura nei secoli di storia
Se consideriamo che la miniatura è un’arte che ha rivestito una grandissima importanza nella produzione artistica europea e mediorientale, è assai comprensibile associare la sua storia a quella della pittura, con dei riferimenti storici che vanno dall’antichità, in particolare per l’Europa dal II secolo d.C., sino al tardo rinascimento, quando la diffusione della stampa permise di creare illustrazioni in serie più a buon mercato.
La miniatura esiste fin dall’epoca del papiro, ma è nella tarda antichità, con la comparsa del libro, che parole e immagini arrivarono a fondersi in una perfetta convivenza. La miniatura come arte pittorica ha attraversato i secoli come fonte principale per la ricostruzione di quell’arte andata perduta. Inoltre i codici miniati, essendo costosissimi prodotti di lusso, erano spesso legati alla più alta committenza sia religiosa che laica, preservando traccia del gusto più raffinato di quelle epoche.
L’artista Giman
Giovanni Manfregola, in arte Giman, nasce il 9 luglio 1941 a contatto con i profumi e le suggestioni del golfo di Napoli, nel centralissimo quartiere di Chiaia. Artista autodidatta, ha coltivato sin da giovanissimo un naturale quanto originale amore per la pittura, al punto da spingerlo a dipingere sempre e dovunque, scegliendo come tavole per i suoi soggetti, materiali diversissimi (assi di legno, ciottoli di pietra, frammenti di ceramica, gusci di molluschi) su cui ritrae immagini e paesaggi che mescolano in un cocktail di colori e di suggestioni, fantasia e memoria individuale.
Personaggio di inesauribile creatività, nel corso degli anni ha sperimentato vari itinerari pittorici, fino ad approdare all’originale tecnica a mosaico che adesso contraddistingue lo stile delle sue opere. Predilige nature morte e paesaggi, rigorosamente colti en plen air allo scopo di afferrarne il senso più intimo e per fissare in frammenti policromatici il suo entusiasmo per il mondo, in tutte le sue forme e in tutte le sue sfumature più suggestive. In lui la pittura si affianca ad un’innata generosità e spontaneità, doti naturali che arricchiscono la sua figura artistica di una rara sensibilità umana. Nelle sue numerose mostre e partecipazioni espositive in gran parte dell’Italia centro-meridionale, ha collezionato altrettanti riconoscimenti professionali dalle fonti più significative della critica nazionale.
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