Un protocollo d’intesa per la salvaguardia del patrimonio forestale nazionale
ROMA – È stato siglato ieri, presso la sede della Coldiretti di Mestre, un protocollo d’intesa per la gestione e salvaguardia del patrimonio forestale fra Anarf (l’Associazione Nazionale delle Attività Regionali Forestali), presieduta da Alberto Negro, il direttore di Veneto Agricoltura, e la FederForeste, con a capo il trentino Gabriele Calliari. Erano presenti all’evento anche il presidente ed il direttore di Coldiretti Veneto, rispettivamente Martino Cerantola e Pietro Piccioni.
La ricaduta di questa importante intesa nazionale riguarda per il solo Veneto una superficie complessiva di 414mila ettari, di cui oltre 16mila gestiti da Veneto Agricoltura, molto diversificati dal punto di vista delle specie. Va sottolineato che la selvicoltura è sempre più praticata con un’attenzione particolare verso gli aspetti naturalistici, tanto che una parte considerevole del nostro patrimonio boschivo rientra nella Rete Natura 2000 che ha per obiettivo, dettato dall’Unione Europea, proprio la conservazione della biodiversità. Ma come è stato ribadito nella breve cerimonia da tutti i presenti, il bosco deve essere “governato”, non lasciato a se stesso, rilanciandone la essenziale dimensione economica, cioè la valorizzazione della filiera foresta-legno.
Tra le azioni forti dell’intesa vi è poi la qualificazione delle risorse mediante la certificazione PEFC, che significa non solo esaltare la produzione legnosa a km zero ma anche accedere alle misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 con maggior successo. Sono infatti molti gli agricoltori che si prendono cura dei boschi avendo accortezza per la rigenerazione delle piante secondo una buona prassi agricola, come pure le società di boscaioli coinvolte in questa attività considerata artigianale.
«L’accordo sottoscritto – commenta Calliari – si inserisce perfettamente nel quadro impostato dalla nuova Politica Agricola Comune (PAC) orientata al sostegno prioritario delle iniziative bio e green. Sotto il profilo economico, invece, il potenziale delle aree boschive italiane rimane ancora inespresso mentre il mercato del legno dimostra una crescente dipendenza dall’estero poiché l’offerta nazionale, malgrado le estensioni, risulta insufficiente anche a soddisfare la domanda delle industrie di trasformazione; ridare competitività a questo settore é un riconoscimento al valore del paesaggio, alla sua bellezza e conservazione».
Secondo il presidente Negro di Anarf «l’operazione ha una valenza soprattutto politica e interpreta un rinnovato equilibrio sperimentando una collaborazione pubblico-privato innovativa tra due mondi che in passato si sono poco confrontati. Prendersi cura dei boschi significa tutelare un territorio a favore della collettività ritrovando antiche professioni a cui le nuove generazioni guardano con interesse soprattutto in Italia dove la sostenibilità ambientale aumenta l’appeal del Made in Italy».
Massimo Manfregola
3/5/2017
Credits: Mimmo Vita, Ufficio Stampa Veneto Agricolutura
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