Il Ragno delle Dolomiti compie 85 anni, l’alpinista delle ascensioni in solitaria
ROMA – Cesare Maestri festeggia oggi il suo compleanno. Una storia densa di avventure, quella del rocciatore nato a Trento 85 anni fa, e considerato a buon titolo come uno dei più grandi solitari nella storia dell’alpinismo di tutti i tempi. La sfida di affrontare il vuoto, aggrappato alle fessure delle montagne senza nessuna autoassicurazione, arrampicando senza l’aiuto della corda e di altri mezzi artificiali, lo hanno reso famoso a livello internazionale a cavallo degli anni cinquanta e sessanta.
Diventa Guida Alpina a 23 anni, dopo aver firmato la sua prima ascensione in solitaria l’anno prima, sulla via Detassis-Giordani al Croz dell’Altissimo, nelle Dolomiti di Brenta. Qualche anno più tardi, nel 1959, partecipa con Toni Egger e Cesarino Fava alla sua prima spedizione al Cerro Torre, la montagna più leggendaria del Pianeta, una sorta di fungo ghiacciato che si erge per oltre tremila metri nel massiccio del Fitz Roy, in Patagonia, fra Argentina e Cile. La spedizione finisce in tragedia, perché Egger, durante la discesa, viene travolto da una valanga mentre Maestri, stremato, riesce a fare ritorno al campo base dopo una settimana e a raccontare al suo compagno Cesarino Fava il triste epilogo dopo aver conquistato la vetta con il suo sfortunato compagno austriaco il 31 gennaio dello stesso anno.
Vive a Madonna Campiglio da circa mezzo secolo, dove non di rado si appresta ad offrire preziosi consigli a quegli appassionati di montagna come il sottoscritto, che fanno spesso la posta sulla soglia della sua bottega per rubare un dettaglio o una curiosità sulle sue imprese leggendarie. È famosa la storia in cui il 6 settembre del 1956 getta la corda nel vuoto, prima di ridiscendere senza nessuna assicurazione la Via delle Guide sul Crozzon di Brenta. È stata molto fervida anche la sua attività di scrittore, attraverso la pubblicazione di numerosi libri di successo, come “Duemila metri della nostra vita”, scritto a quattro mani con la moglie Fernanda, che nel 1974 si aggiudica il famoso premio letterario Bancarella Sport. Altre pubblicazioni sono state “Lo Spigolo dell’Infinito” del 1956; “Arrampicare è il mio mestiere” del 1964; “A scuola di roccia” del 1970; “Il Ragno delle Dolomiti” del 1973 e “Se la vita continua” del 1996. È socio onorario del Cai e Cavaliere della Repubblica. Auguri Maestro!
Massimo Manfregola
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pubblicato il 2 ottobre 2014