Santo, l’ultima leggenda di Napoli, è il romanzo inedito di Rico Torino
NAPOLI – Sullo sfondo il Golfo di Napoli, con i suoi colori e i suoi profumi, si cela un segreto. La città che contrappone alla bellezza e alla cultura le cinquanta sfumature di grigio dei suoi stessi problemi esistenziali, dei suoi drammi e delle sue tragedie. Fra i vicoli di tufo, umidi e bui della sua impenetrabile ragnatela di bassi e negozi improvvisati, si respira la brezza del mare che nei secoli è il simbolo della sua storia millenaria che vive al cospetto del Vesuvio.
«Santo» è il nome dato ad un uomo prescelto da una sorta di spettro rappresentato da una leggendaria figura napoletana (ò munaciello) che vive e si nutre della quotidianità della città partenopea, protagonista di questa avvincente storia di Rico Torino, l’eclettico scrittore napoletano che ha partorito questo personaggio dal legame introspettivo che da sempre ha coltivato con la sua terra. Santo è un ragazzo maturato al cospetto di un dramma che ha vissuto da bambino, quando sua madre fu costretta a rifugiarsi ad Assisi dopo essere sfuggita ad un agguato nel quale il papà del bambino rimase ucciso.
L’unico legame che Santo ha con il suo passato è un pendente d’argento che richiama le fattezze di una chiave sacra simbolo dei segreti del Vaticano, sul quale sono incisi i simboli che richiamano ad un passato quasi esoterico e misterioso, dove sacro e profano si mescolano in una combinazione che esercita una strana attrazione sul ragazzo, al punto da caricarlo di una sublimazione religiosa tale da consentirgli una sensazione di vicinanza al Supremo.
Il suo richiamo verso la città natale è forte quanto predestinato. Parte così per Napoli con al collo quel simbolo di fede che gli stessi frati francescani avevano riconosciuto come un simbolo del Divino. Napoli è la città del mistero e del suo passato, la città dove il bene e il male convivono sulla soglia di equilibri a volte troppo effimeri per non correre il rischio di confrontarsi con il volto peggiore della città.
Si accorge presto che la sua missione è quella di affrontare il male, e per questo si affida ad un frate, Luca, che sarà la sua guida spirituale in grado di illuminare il difficile percorso attraverso il quale trova la sua stessa purificazione da un passato che non ha scelto e che non conosce. La notte e gli anfratti più bui e nascosti della città saranno i suoi compagni di viaggio. Presto la criminalità, che scuote i quartieri della città ogni giorno e ogni notte gli darà la caccia e lo troverà, ma sarà lui a divenire il loro incubo peggiore.
E la storia di Rico Torino diventa un film, «Santo, l’ultima leggenda di Napoli» appunto, dove soggetto e sceneggiatura sono firmati dallo stesso protagonista, diretto dal regista napoletano Gabri Gargiulo, con il supporto tecnico della AE Group Cinema.
«Questo romanzo richiama la storia delle più importanti leggende della napoli di un tempo – ci spiega Rico Torino che poi comtinua – , nasce da un forte desiderio di ripristinare quell’equilibrio ormai perduto e da una profonda sofferenza che ha toccato la mia sensibilità portandomi al concepimento di questa creatura».
«Santo, il protagonista di quest’opera che va aldilà di ogni immaginazione, rappresenta l’ultima leggenda di Napoli perché prescelto dal supremo attraverso una delle più importanti leggende esoteriche ossia “ò munaciello“».
Torino ha vissuto un percorso introspettivo che lo ha portato a scrivere un romanzo che prenderà vita sulla pellicola di un film molto speciale : «Ho dato vita a questa storia solo dopo aver toccato il fondo dal quale o non ne si viene fuori vivi oppure si riemerge come l’Araba fenice dalle proprie ceneri più forte e possente di prima. Una condizione indispensabile affinché raffiori quel credo che ti fa sentire capace di tutto ed è questo il messaggio che voglio mandare al popolo che ormai non crede più a niente e a nessuno».
A fine aprile partiranno i casting per selezionare anche attori alle prime esperienze, scelti direttamente dal territorio e dall’hinterland napoletano. Perché il film incarna gli umori e gli sguardi che caratterizzano gli abitanti dei rioni più emarginati di Napoli, che da sempre vivono a stretto contatto con realtà difficili e spesso spietate. Come il rione don Guanella, il quartiere dov’è nato e cresciuto Rico Torino, in linea d’aria con i quartieri di Secondigliano e di Scampia, spesso sotto i riflettori della cronaca nera a causa degli scenari di guerra fra clan rivali in lotta per il controllo del mercato della droga.
Il Protagonista:
Rico Torino nasce a Napoli il 9 agosto del 1976. Sin da bambino è cresciuto nelle palestre di arti marziali, imparando le tecniche di difesa personale fino a scalare tutte le tappe delle discipline sportive delle arti arientali come il karatè, conseguendo il grado di cintura nera dopo un rigoroso tirocinio con il gotha mondiale del karatè. È responsabile tecnico per volontà del suo Maestro, della società storica Budokan, prestigiosa compagine di karate partenopeo. Negli ultimi vent’anni della sua carriera sportiva si è dedicato all’addestramento e al perfezionamento delle tecniche di difesa personale presso le più affermate scuole di formazione israeliane riconosciute e certificate a livello mondiale. Fra queste la Condor Academy (international security istitute di Tel Aviv) e la Tactical Training Group di Miami. Ha collaborato con personaggi di caratura mondiale nell’ambito della Sicurezza come Boaz Shakar, esperto istraeliano di antiterrorismo con il quale ha realizzato il primo corso in Italia di Sky Marshall (sicurezza aerea) per un importante scalo aeroportuale nazionale.
Ha una lunga esperienza come Team Leader e come Shift Leader in accompagnamenti e protezione a delegazioni estere (Arabe e Americane). Collabora con la prefettura di Napoli come GPG, maturando negli anni i requisiti tecnici nel controllo e nella salvaguardia dei beni ambientali, ottenendo la qualifica di ispettore. Il suo nome figura nel registro degli investigatori presso la prefettura di Avellino, in quella di Napoli, Roma e Milano. È socio ordinario dell’ ICAA (International Crime Analysis Association) l’organizzazione di esperti forensi diretta dal professor Marco Strano, capo psicologo e criminologo della polizia di Stato nonché uno tra i maggiori esponenti della criminologia e della psicologia mondiale. È inoltre presidente dell’Associazione nazionale Fiamme Volontarie e fondatore del Centro Studi per la Difesa.
Massimo Manfregola
20/4/2016
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