Salone di Ginevra: belle, potenti, raffinate ed ecologicamente quasi perfette
GINEVRA (CH) – Sbalordire è il verbo più inflazionato fra gli espositori della 86^ edizione del Salone di Ginevra. Le matite dei designer più o meno affermati del mondo dell’automotive tracciano linee nel solco della perfetta equazione fra spazio e futuro. Spesso il concetto di automobile diventa estremo e la ricerca tecnologica è lo spartiacque fra sogno e realtà. Sotto il «cielo» stellato dei riflettori che fino al 13 marzo prossimo faranno brillare la passione dei 700 mila visitatori previsti per questa edizione della kermesse ginevrina, sono diversi i costruttori che hanno voluto osare per mostrare la parte più accattivate delle dream car del prossimo futuro.
Mobilità elettrica e hi-tech sono i temi dominanti di questo salone che presenta automobili sempre più interattive, capaci di «dialogare» con il conducente e la realtà circostante attraverso un «tessuto connettivo» fatto di sistemi elettronici all’avanguardia, in cui anche uno smartphone collegato alla rete, può trasformarsi in un eccezionale sistema di sicurezza per il monitoraggio della guida su strada. Non è un caso, infatti, se i più grandi colossi dell’nformatica come Google, Apple e Microsoft hanno messo in atto una serrata concorrenza finalizzata al monopolio di questo settore.
Techrules, la supercar elettrica cinese
Fra le più audaci e accattivanti proposte di Ginevra troviamo la cinese Techrules, la supercar elettrica capace di generare energia per i suoi motori e per la ricarica delle sue batterie attraverso una microturbina. Il sistema prende il nome di TREV, l’acronimo di Turbine-Recharging Electric Vehicle. Due sono le versioni previste dalla Techrules: AT96 Aviation Turbine e GT96 Gas Turbine, dove la prima (versione da pista) funziona a cherosene aeronautico, gasolio o benzina, mentre la seconda (nella versione stradale) è alimentata a biogas o gas naturale. In totale sono sei i motori elettrici in dotazione a questa dream car asiatica: due per le ruote anteriori e quattro per quelle posteriori.
La velocità massima di questa concept car è limitata a 350 Km/h e il passaggio da 0 a 100 km/h avviene in 2,5 secondi. La potenza combinata di queste motorizzazioni è da brivido: grazie ad un sofisticato sistema di controllo della Bosch, i motori sono in grado di esprimere 768 kW (1.044 Cv) e una coppia massima di 8.640 Nm, per un consumo di carburante pari a 0,18 l/100 km. L’autonomia della Techrules con l’utilizzo della sola batteria (peraltro ricaricabile con un normale connettore) è di 150 km, mentre con la turbina in funzione la stima è di circa 2 mila km con 80 litri di cherosene aeronautico o un altro carburante che abbia un potere calorifico equivalente.
Entrambe le versioni della concept car asiatica misurano 4,65 metri lunghezza; 2,03 di larghezza; 1,14 di altezza, mentre il peso è di 1.380 kg. Telaio e carrozzeria sono costruiti in fibra di carbonio e le porte si aprono a farfalla. L’impianto frenante è della Brembo, con dischi autoventilanti da 405×34 mm e 380×28, e pinze a sei e quattro pistoncini.
DS, ritorno al futuro per la E-Tense
Il Désirée Spécial, il significato francese del marchio DS della Citroën, distintivo dei modelli innovativi e rivoluzionari di fascia alta della Casa francese prodotti dal 1955 al 1975, si proietta nel futuro. Questa volta con il prototipo della sportiva elettrica «E-Tense», dopo un anno esatto di autonomia del marchio DS dalla sua casa madre Citroën. L’innovativo coupé elettrico è esposto a Ginevra con un’accattivante livrea verde metallizata in cui spiccano gli avvolgenti gruppi ottici Led con firma luminosa a «points perles» inglobati direttamente nelle linee del profilo superiore del bordo di raccordo della zona cofano.
Il design moderno, correlato a linee futuristiche che coprono l’intera lunghezza della E-Tense, che misura 4,72 metri, con un’altezza di 1,29 metri. La tecnologia supplisce all’esigenza di un classico lunotto posteriore che, nel caso della concept car transalpina, è stato sostituito dal retro-visione digitale a vantaggio di una carrozzeria dalle linee più pulite e al tempo stesso stravaganti.
Gli interni sono avvolgenti e lussuosi con il volante che si ispira vagamente ai modelli che hanno caratterizzato i modelli della fortunatissima serie DS degli anni settanta, in collaborazione con grandi case come Moynat, Focal e BRM Chronographes .
Dotata di un motore silenzioso, completamente elettrico, è capace di erogare una potenza di 402 Cv e 516 Nm di coppia. L’autonomia è di 310 km in ciclo misto (o 360 km in ciclo urbano). Le batterie agli ioni di litio si trovano sotto al telaio dell’auto, permettendo di abbassare il centro di gravità e distribuire la coppia in modo equilibrato sugli assali. Il telaio , cheè di tipo a monoscocca in fibra di carbonio a due posti, e dotato di sospensioni indipendenti a doppio triangolo sovrapposto.
Pininfarina H2 Speed con il cuore ad idrogeno
Lo stile della H2 Speed Concept è quello inconfondibile di Pininfarina, l’azienda storica italiana acquisita per 50 milioni di euro dall’indiana Mahindra. Il progetto è quello di una supercar nata per la pista grazie ad una rivoluzionaria tecnologia Full Hydrogen Power sperimentata da GreenGT, società franco-svizzera nata sotto la guida di Jean-François Weber (nel 2005 sviluppò il primo sistema elettrico per vetture da competizione), che dal 2008 progetta, sviluppa e realizza sistemi di propulsione puliti e sostenibili.
Grazie ad un potente gruppo motopropulsore «elettrico-idrogeno» fuel cell a zero emissioni, è in grado di raggiungere i 300 km/h rilasciando nell’atmosfera solo vapore acqueo, ed erogare una potenza massima di 503 Cv. Lo stesso motore consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi.
Occorrono circa tre minuti per effettuare il pieno di idrogeno. Oltre all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico H2 Speed riesce ad azzerare anche quello acustico. L’unico fruscio è quello dell’aria che avvolge l’intera vettura in corsa.
Lotus Exige Sport 350 Roadstar più snella e sportiva
Dopo le nuove Elise Cup 250 e la Evora Sport 410, la nuova Exige Sport 350 Roadster è la terza novità assoluta della Lotus al Salone di Ginevra.
Con un peso ridotto fino a 1.085 kg, la Exige Sport 350 Roadster combina la carrozzeria con tetto in tela apribile della Roadster dotata del motore V6 con le caratterizzazioni sportive dell’allestimento Sport 350. Rispetto al modello con tetto rigido, la Roadster dichiara un peso inferiore di 40 kg, ma è possibile attingere dalla lista degli optional per installare anche elementi come i cerchi di lega forgiati, i dischi freno scomponibili, la batteria agli ioni di litio e i sedili e le componenti aerodinamiche di fibra di carbonio per portare la massa totale fino al limite dei 1.085 kg, il più basso della gamma Exige.
Il motore V6 3.5 litri con compressore volumetrico è capace di erogare 350 Cv è può essere abbinato al cambio manuale e a quello automatico. Il primo è stato completamente aggiornato e vanta ora i meccanismi a vista in alluminio pressofuso, mentre il secondo offre in opzione i paddles al volante di alluminio forgiato. Come ulteriore personalizzazione è possibile ordinare anche il rivestimento Tartan rosso o giallo degli interni in alternativa alle finiture di pelle o Alcantara. La Exige Sport 350 Roadster impiega 3,8 secondi per toccare i 100 km/h da fermo e raggiunge una velocità massima di 241 km/h.
Opel Gt, la due posti superdigitale
La scenografia subliminale legata all’ambientazione della nuova Opel GT concept car di Ginevra è degna di una scena di un film di Stanley Kubrick in Odissea nello spazio. È una compatta ed avveneristica due porte dal design futuristico, con la teconologia che ha sostituito gli specchietti retovisori con telecamere montate dietro i passaruota che, una volta catturate le immagini esterne, le rimandano all’interno dell’abitacolo. A parte il volante, non esiste nessun tasto o leva all’interno del cockpit: tutto funziona con i comandi vocali. Il motore è il 1.0 tre cilindri turbo che eroga 145 Cv, assocciato al cambio sequenziale a 6 marce e alla trazione posteriore.
Bugatti Chiron, la supercar da 2,4 milioni di euro
È stato un crescendo la curiosità attorno alla Bugatti Chiron nel giorno in cui è stata presentata alla stampa specializzata presso il Palexpo di Ginevra. La hypercar del brand francese appartenente al gruppo Volkswagen porta avanti l’eredità di una delle supercar che hanno fatto la storia come la Bugatti Veyron. Design più semplice e pulito, ma prezzo più alto, la Bugatti Chiron ha un motore con quattro turbo a due stadi W16 (sedici cilindri a doppia V, significa) di otto litri di cilindrata eroga la bellezza di 1.500 Cv a 6.700 giri e un valore di coppia massima pari a 1.600 Nm tra i 2.000 e i 6.000 giri. È in grado di raggiungere una velocità massima autolimitata di 420 km/h. La Chiron sarà prodotta in 500 esemplari e venduti ad un prezzo di 2,4 milioni di euro. La commercializzazione è prevista a partire dall’autunno prossimo.
La Zenvo presenta due supercar dalle versioni «hard» e «soft»
La danese Zenvo ha portato a Ginevra due modelli di accattivante bellezza, nate sulla evoluzione del progetto ST1, già presentato nell’edizione del salone dell’automobile del 2009. Si tratta della TS1 e della versione TSR, entrambe dal carattere sportivo ma sviluppate per una tipologia di clientela ben differenziata per tipo di approccio e vocazione.
Il comfort è la prerogativa della Zeno Ts1, con velocità autolimitata a 370 Km/h per preservare gli pneumatici, che sarà costruita in appena 15 esemplari. L’abitacolo è stato completamente rivisto nel design e propone finiture aggiornate, ma sono inediti anche volante e sedili. Le finiture di pelle abbinano il nero e il giallo, lasciando al cliente la possibilità di personalizzare ulteriormente ogni particolare. Il motore che equipaggia la vettura è il nuovo V8 5.9 sovralimentato (al posto del vecchio 6.8 da oltre 1.100 Cv) abbinabile a un nuovo cambio sequenziale sette marce. L’assetto è stato rivisto con sospensioni KW e nuovi freni carboceramici, aggiunto un sistema di sollevamento idraulico dell’asse anteriore per superare gli ostacoli a bassa velocità.
Per gli amanti delle emozioni in pista c’è invece la Zenvo TSR, una vettura pronta per scendere in pista, abbinata ad un assetto rigido senza compromessi e ai pneumatici Michelin di tipo slick. L’abitacolo è spartano, dotato di una gabbia di sicurezza mentre i dettagli della carrozzeria presentano ganci fermacofani e prese rapide per il rifornimento, quali marchi di fabbrica di una vettura da competizione.
Massimo Manfregola
7/3/2016
Credits photo: ha collaborato Fabio Trinchillo
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