Sermoneta, la fortezza inespugnabile di Lucrezia Borgia fra mito e leggenda della dinastia Caetani
Nel Castello dei Caetani, dove vi soggiornò Lucrezia Borgia e dove una leggenda vuole che all’interno delle sale del fortilizio, aleggi ancora la presenza di un bambino ritratto su una delle tele esposte nell’antica residenza feudale
VELLETRI – Se volete lasciarvi suggestionare dalla storia medievale, allora non lasciatevi sfuggire l’occasione di visitare il Castello di Sermoneta. La fortezza del XIII secolo, circondata dall’omonimo e caratteristico borgo che prende il suo nome. La nascita di questa roccaforte, perfettamente mantenuta nel tempo, risale ad opera degli Annibaldi, la famiglia baronale alla quale la Santa Sede affidò la città di Sermoneta, Bassiano, San Donato e altri territori annessi.
La storia narra che nel 1297, Pietro II Caetani, Conte di Caserta, comprò Sermoneta, Bassiano e San Donato per la somma di 140 mila fiorini d’oro e Ninfa per 200 mila. Gli Annibaldi si trovavano in difficili condizioni economiche, non fu quindi difficile per il Caetani impossessarsi di quei territori che avevano un’importanza strategica: alle porte di Roma, vicini al mar Tirreno e attraversati dalla via Appia e dalla via Pedemontana, al tempo unico collegamento percorribile per coloro che si recavano al sud. La roccaforte è caratterizzata da un Maschio di 42 metri, al quale si affianca una contro torre, edificata successivamente, per sostenere quella originale più alta.
Si accede al castello attraverso due ponti levatoi, che introducono nel cortile interno della fortezza, dove è possibile visitare la “Casa del Cardinale“, le scuderie, le cucine e le camere dove risiedeva il baronato, con tanto di letto a castello dell’epoca. Oltre alla parte interna, è possibile visitare anche le guglie e i camminamenti esterni ed interni alla cinta muraria. Vicende alterne, consegnarono il castello nelle mani della famiglia Borgia, dopo che i Caetani dimorarono stabilmente presso il castello solo a partire dal Quattrocento, quando Giacomo II ottenne i diritti di vicariato generale. Infatti, nel 1499 l’ascesa dei Caetani fu interrotta da Alessandro VI Borgia, che li scomunicò con una bolla pontifica, togliendo loro beni, privilegi e diritti.
Sotto i Borgia il castello divenne una fortezza militare, fortificarono la cinta muraria, distrussero l’ultimo piano del Maschio e rasero al suolo la Chiesa di San Pietro in Corte, senza alcun rispetto per le spoglie dei Caetani ivi sepolte sin dal 1400. Il castello divenne impenetrabile tanto che, nel 1536, lo stesso Carlo V con 1000 cavalli e 4000 fanti non riuscì ad espugnarla. Solo alla morte di Alessandro VI, Giulio II nel 1504 riconfermò i Caetani Signori di Sermoneta. Nel Seicento Sermoneta non aveva più l’importanza strategica di un tempo, così i Caetani si trasferirono altrove: iniziò il lento abbandono del castello.
Nel Settecento subì devastazioni e saccheggi da parte di militari spagnoli e francesi, durante l’Ottocento era in tali cattive condizioni che venne dato in affitto come magazzino militare e per derrate alimentari. Solo alle fine dell’Ottocento i Caetani tornarono ad occuparsene avviando imponenti lavori di restauro e trasformandolo in centro sociale e educativo.Oggi la Fondazione Roffredo Caetani lo tutela e conserva, cercando di perpetuare l’opera iniziata dal plurisecolare Casato.
Si narra che nella fortezza aleggi ancora oggi lo spirito di un bambino, morto violentemente nel sotterraneo del castello, alcuni pensano che si tratti del principino ritratto in un quadro presente nella sala del Cardinale e di cui non si conosce l’identità.
Il castello si può visitare tutto l’anno ed è aperto tutta la settimana tranne il giovedì. Da ottobre a marzo le visite sono dalle 14 alle 16 mentre da aprile a ottobre la prima visita è alle 15 e l’ultima alle 18. Il prezzo del biglietto d’entrate con guida di € 5 a persona.
Massimo Manfregola
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® all right (foto di Massimo Manfregola)