Strepitosa vittoria di Giovinazzi a Monza: parte dall’ultima fila e straccia tutti
MONZA – C’è chi condiziona gli eventi e chi li subisce. Antonio Giovinazzi appartiene certamente alla prima categoria di persone e soprattutto di piloti. E infatti a Monza, nella gara-1 della GP2, la categoria che divide i paddock con quelli della F.1, il 23enne pilota pugliese è stato il protagonista di una sorta di missione impossibile che lo ha portato sotto i riflettori degli osservatori del Grande Circus. Già nelle qualifiche di ieri Giovinazzi aveva capito che sul circuito brianzolo avrebbe potuto sentirsi a casa sua in tutti i sensi, tanto era forte il feeling con la sua monoposto che gli aveva consentito di segnare il secondo miglior tempo della categoria, staccando di soli a 54 millesimi di secondo il poleman Pierre Gasly.
Senza sapere che la soddisfazione di poter dividere la prima fila dello schieramento della prima gara con il suo compagno di scuderia sarebbe durata giusto il tempo che i commissari sportivi prendessero coscienza che la pressione del suo peneumatico anteriore sinistro fosse (se pure di una inezia) sotto il limite regolamentare. Ecco allora che scatta la tagliola della penalizzazione con l’obbligo di prendere il via dall’ultima fila dello schieramento. Quello che sarà passato nella mente del pilota pugliese non è dato saperlo anche se possiamo immaginarlo. Ma abbiamo la certezza che il telentuoso pilota di Martina Franca è un vero asso del volante. Un fuoriclasse di razza pura. Riesce a danzare sui cordoli come una libellula e al tempo stesso avere la stessa lucidità di un falco che artiglia le sue prede al volo, non appena la situazione si pone a suo favore.
In una gara concitata, in cui l’intervento della safety car al 16 giro si è resa indispensabile per uno spettacolare incidente innescato da Pic nel tentativo alla seconda curva di Lesmo di superare Canamasas. Entrambi i piloti sono volati fuori pista costringendo la direzione gara ai ripari per consentire la rimozione in sicuerzza delle monoposto incidentate dalla carreggiata. L’occasione per rientrare ai box per un cambio gomme è stata propizia anche per Antonio Giovinazzi che ha fiutato l’occasione di ristabilire le forze in campo anche con il montaggio di gomme soft che gli avrebbero consentito da lì a poco una performance migliore per la seconda parte di gara.
Una volta fuori dalla corsia box il pilota italiano del team Prema si è ritrovato nel trio di testa, mentre il poleman Pierre Gasly, mattatore della prima fase di gara, ingoiava amaro dal momento che la sua monoposto è rimasta imbrigliata proprio dalla safety car della direzione gara.
Solo al 24 giro la gara è ripresa regolarmente quando mancavano solo sei tornate alla conclusione. Le fasi finali sono state ricche di colpi di scena con l’altro italiano Marciello che tentava qualche stoccata su Malja e Giovinazzi mentre dalle retrovie si gettava in una furiosa rimonta Gasly. Ed è stato proprio in queste fasi conclusive che il pilota di Martina Franca ha giocato tutte le sue carte, e proprio nel penultimo giro è riuscito ad avere la meglio sullo svedese Malja per poi affrontare Marciello in un corpo a corpo che si è trasformato in una staccata al cardiopalma a ruote fumanti che gli ha spalancato le porte di una meritatissima vittoria.
L’abbraccio liberatorio di Antonio Giovinazzi con suo papà Vito è stato uno dei momenti più suggestivi di una giornata da incorniciare.
Queste le parole di Antonio Giovinazzi a fine gara: «Gara fantastica, dopo la partenza abbiamo avuto un’ottima strategia e poi un po’ di fortuna con la safety-car. Nel finale sapevo che avrei avuto un’ottima chance. Ho preparato gli ultimi tre giri con la gestione delle gomme. Al penultimo giro sono riuscito ad avere la meglio su Malja e poi nell’ultimo passaggio sono ho messo a segno un bel sorpasso su Marciello. Sono contentissimo del risultato sia per me che per la Prema: da ventiduesimo a primo, un dominio italiano».
La classifica assoluta provvisoria della GP2 Series vede ancora Gasly in testa con 162 punti, seguito da Giovinazzi (154) e Marciello (138).
Massimo Manfregola – giornalista
3/9/2016
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