Sono in calo le imprese agricole nel Veneto: i giovani frenati da tasse e politiche inadeguate
PADOVA – L’auspicato ritorno alle tradizioni agricole non soddisfa le aspettative di una economia che ha la necessità di riscattarsi da una crisi che continua a mordere l’Italia. La situazione delle imprese agricole condotte dai giovani in Veneto non conosce ripresa. Tasse e costi sempre più inconciliabili con gli obiettivi d’impresa sembrano scoraggiare i giovani, e cioè quegli imprenditori di età inferiore ai 40 anni, che dal 2000 ad oggi hanno abbandonato progressivamente l’idea di darsi all’agricoltura con una diminuzione sensibile del numero di imprese agricole attive iscritte nel Registro delle Imprese delle Camera di Commercio provinciali del Veneto (65.988 nel 2014, -2,5% rispetto al 2013).
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Istat, analizzato dagli esperti di Veneto Agricoltura, gli occupati agricoli in Veneto sono in calo dell’1,7% e scendono al di sotto delle 63.000 unità. Di queste, le donne sono circa 16.100 (26% del totale), mentre i maschi, pur essendo in calo del -2,4% (circa 46.900 unità), rappresentano ancora il 74% circa degli occupati in agricoltura.
Considerando solo la categoria delle “ditte individuali” (escludendo quindi le altre forme giuridiche: società di capitali, di persone, altre forme societarie), la diminuzione è stata pari al 3,2% rispetto al 2013. Ma nel lungo periodo, la flessione rispetto al 2002 è stata del 39%: nel dettaglio, il calo è stato percentualmente maggiore per le imprese delle fasce dai 18 ai 29 anni (-48,8%) e dai 30 ai 49 anni (-51,5%). E’ diminuita quindi la loro incidenza sul totale delle imprese, passando rispettivamente dal 2,3 all’1,9% e dal 26,9% al 21,4%, mentre aumentano leggermente la propria quota di incidenza le altre fasce di età e in particolar modo quella con conduttori over 70, passata da 25,8% a 31,4% del totale delle imprese agricole venete.
Va peraltro evidenziato che negli ultimi anni, la quota delle imprese più giovani è leggermente migliorata: il numero di imprese di fascia 18-24 anni ha infatti raggiunto un minimo nel 2009 (1.061 imprese) e negli anni successivi ha mantenuto una leggera tendenza di crescita/stabilizzazione, laddove invece le altre classi di età hanno evidenziato un calo del numero di aziende.
Estendendo la categoria di imprese giovani a quelle condotte da imprenditori under 40 anni, che possono accedere ai finanziamenti previsti dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Veneto, nel 2014 il loro numero è stato di 4.301 unità, pari al 7,7% del totale.
Vecchi PSR, effetti dei contributi
Anche tra i nuovi giovani imprenditori con meno di 40 anni, che hanno beneficiato di un contributo nella misura per il primo insediamento nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, si ritrovano la medesima distribuzione di genere sopra riportata: le donne sono circa il 25% del totale.
A tutto il 2014, le domande di contributo per il primo insediamento finanziate sono state 2.200 circa. Da sottolineare, che negli ultimi due anni, questo sostegno alla nuova imprenditoria ha raggiunto la sua massima efficacia: infatti nel 2012-13, l’incidenza di beneficiari sulle nuove imprese giovani iscritte nel Registro delle Imprese è stata stabilmente sopra il 70%, mentre nei quattro anni precedenti aveva assunto valori compresi tra il 40% e il 55%.
Considerando i comparti di attività delle nuove imprese, il 31% del totale è costituito da aziende con poli-coltivazioni, poli-allevamenti o miste seminativi-allevamenti; seguono le aziende del comparto grandi colture (26%), vino (19%) e ortofrutta (14%).
I principali interventi effettuati con il contributo percepito con il primo insediamento hanno riguardato l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature (40% del valore totale degli investimenti), seguono la costruzione/acquisizione o ristrutturazione/miglioramento di fabbricati e impianti aziendali (39%); infine gli interventi di tipo ambientale hanno riguardato il 18% degli investimenti realizzati, in crescita rispetto ai primi bandi finanziati nei primi tre anni della programmazione 2007-2013.
Le politiche regionali di sostegno all’imprenditoria giovanile
Analizzando l’andamento del numero di iscrizioni di nuove imprese per fasce di età nel corso degli anni, è possibile individuare una correlazione di dipendenza con le politiche di sostegno all’imprenditoria giovanile attivate dalla Regione Veneto. Emerge infatti, soprattutto negli ultimi anni, una sempre maggior incidenza delle imprese beneficiarie di contributo al primo insediamento (riservato ad imprenditori con meno di 40 anni) sul numero di nuove imprese giovani iscritte presso il Registro delle imprese.
Negli ultimi dieci anni, l’incidenza delle imprese under 40 è comunque in continuo calo rispetto al numero totale di imprese agricole attive, poiché le nuove imprese non riescono ad essere in numero tale da “sostituire” le cessazioni di imprese delle fasce di età più elevata. In sintesi, negli ultimi dieci anni c’è stato un invecchiamento del settore agricolo veneto, che è costituito in misura sempre maggiore da imprese con titolari di età superiore ai 50 anni e in particolar modo da quelli aventi un’età maggiore di 70 anni, mentre sono sempre meno le imprese “giovani” e in particolare proprio quelle della fascia di età 18-29 anni, anche se dal 2009 si può notare un miglioramento dell’incidenza delle imprese giovani sul totale.
Tuttavia, per la prima volta, negli ultimi due anni le nuove iscrizioni di imprese giovani sotto i 40 anni sono in numero superiore alle nuove iscrizioni di imprese con titolari over 65 anni, motivate spesso da fenomeni di successione, divisioni o cambiamenti di ragione sociale, o ancora da motivi di emersione/regolarizzazione di imprese, già esistenti, che provvedono ad iscriversi al Registro delle Imprese al fine di poter conseguire un contributo pubblico o da un ritorno alla terra da parte di persone che una volta in pensione tornano a dedicarsi all’attività agricola in maniera prevalente.
Massimo Manfregola
Twitter: masman007
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Credits: Ufficio Stampa Veneto Agricoltura, Mimmo Vita